venerdì 3 giugno 2011

IL BATTERIO KILLER METTE AL BANDO I CIBI BIOLOGICI?

di Enrica Perucchietti


Mi sorge un dubbio che non riesco a scacciare tanto facilmente.
Riguarda l’ennesima pandemia che sta mettendo in allarme l’Europa. Erano mesi, a pensarci bene, che non si sentivano i Media starnazzare l’imminente contagio globale da parte di polli o maiali.

La parte del capro espiatorio è toccata questa volta ai poveri cetrioli, sui quali è stata cucita la A non di Adulteri, ma di Allarme Escherichia Coli. Dopo aver sabotato i poveri ortaggi e spaventato mezzo mondo, si è scoperto che il batterio killer – ultimamente i batteri si sono fatti le ossa e sono diventati tutti killer – è una variante sconosciuta e mutante.

Dopo esserci fatti tutti un po’ più furbi e diffidenti nei confronti dell’OMS e delle vaccinazioni “preventive” a cui ci vorrebbero sottomettere periodicamente, è d’altronde vero che il termine “mutante” racchiude in sé l’ancestrale terrore di creature mutaforma. I non addetti ai lavori a sentire starnazzare di batteri o virus mutanti – senza capirci granché - vengono colti da un sentimento di terrore atavico. Lo puoi allontanare col buonsenso, ma ritorna a radicarsi in un angolino della mente. Difficile restare indifferenti di fronte al bombardamento quotidiano di termini quale “allarme”, “killer”, “contagio”, “rischio”, “morti”, “malati”, “micidiale”, a cui si aggiunge il terribile aggettivo “mutante”.

Ma questa volta, forse, la pandemia vera, indotta o esagerata che sia, non avrà come scopo la diffusione sul mercato di un vaccino o di un farmaco anti mutanti. Forse non servirà ad arricchire l’ennesimo colosso farmaceutico: gli esperti hanno bollato come inutile o addirittura nocivo l’utilizzo di antibiotici.

Ecco, il mio dubbio riguarda proprio il business che può nascondersi dietro la notizia dell’ennesima pandemia. Perché reale o bufala che sia c’è sempre un business per qualcuno – perlopiù i soliti - dietro le campagne di terrorismo psicologico a cui siamo sottoposti. Soprattutto quando mezzo mondo si sente emotivamente in ginocchio e teme l’attacco dell’agente invisibile che perde fin da subito il suo nome per divenire tra la gente comune soltanto: il batterio killer.
Chiamatela paranoia. Ma preferisco essere diffidente prima e pensare alle ipotetiche dinamiche che si potrebbero celare dietro l’allarme che rimanere triturata nell’ingranaggio delle multinazionali che dettano l’agenda ai Governi e Media.
Ora, la Russia ha già bloccato l’import degli ortaggi. Frutta e verdura sono finite sul banco degli imputati. Avverrà ovviamente un crollo delle vendite. Continueremo a comprare frutta e ortaggi ma con maggiore diffidenza.
Che il terrorismo psicologico questa volta serva a incrinare la fiducia che poniamo negli alimenti “biologici”?

Insolita domanda.
Non fosse che negli USA le sementi sono già state equiparate e classificate nella categoria degli alimenti e una proposta di legge – democratica! – ha proposta di mettere al bando tutti gli alimenti – e dunque anche le sementi! – biologici perché giudicati pericolosi da un punto di vista igienico.
Perché vi chiederete?

Che cosa mangeremo?

Alimenti OGM ovviamente. Più sani e sicuri per alcuni eminenti scienziati che non sono però in grado di addurre prove scientifiche sugli effetti che gli OGM hanno sull’uomo alla lunga. Certo, non esistono esperimenti in tal senso, né garanzie che non siano dannosi o addirittura letali come sostiene invece una fitta documentazione scientifica “contro”.
In Italia abbiamo addirittura il guru dell’oncologia che ci sbandiera la panacea degli OGM, Umberto Veronesi. Se li mangi lui gli alimenti geneticamente modificati, tanto alla sua età non contano gli effetti futuri.
Qualora la norma dovesse essere approvata, domani o in un futuro vicino o lontano che sia, i coltivatori non potranno più far ricorso alle sementi biologiche ma utilizzare soltanto quelle OGM “comprandole” dalle multinazionali come la Monsanto. Un business da miliardi di dollari.
Se anche in Europa, dove la diffidenza nei confronti degli OGM è più radicata, si dovesse diffondere il sospetto nei confronti dei cibi biologici, l’introduzione degli OGM potrebbe avvenire più velocemente. Spesso per le rivoluzioni, anche quelle agricole, un “input” per far scaturire gli eventi.
E l’ennesima pandemia che sembra colpire in particolare frutta e verdura potrebbe essere uno di questi eventi.
Ma chi lo dice a tutte le First Lady emule di Michelle Obama, che non potranno più coltivare l’orto biologico in giardino?

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